Da dove nasce un’idea

1 anno fa

Uliveus: Lifestyle

Io, Sergio, Marta e Luca viviamo a Roma, siamo amici. Insieme abbiamo trascorso anni meravigliosi, abbiamo cresciuto i nostri figli come fratelli, ci vogliamo bene.

Ma la nostra intesa va oltre il presente.

Insieme decidiamo di realizzare qualcosa, di sommare i nostri entusiasmi, di vivere gli stessi sogni. Il progetto ci sembra da subito ad un tempo magico e concreto: recuperare un trullo del 1800, in Puglia, la terra dei nostri padri, in una contrada di Castellana Grotte. Marta sarà il nostro architetto, penserà agli ambienti giusti per accogliere i nostri amici, per fare le nostre famigerate feste piene di cibo, per far divertire i nostri bambini.

Poi strada facendo, il nostro progetto diventa sempre più articolato, rivelando potenzialità inattese e sviluppi assai stimolanti. Così, io e Sergio decidiamo di trasferirci in Puglia, per poterci mettere tutto l’impegno necessario … Probabilmente è quello che speravamo, che segretamente sognavamo: tornare a casa, con l’energia e la forza delle nostre idee e l’amore per le nostre radici.

Accadeva qualche tempo fa… ed oggi? Siamo quasi in dirittura d’arrivo… pronti per questa avventura.

Per noi, per me, per Sergio, i trulli sono una presenza familiare, fanno parte del nostro immaginario collettivo, come cartelli stradali, ci dicono che siamo a casa. Ma per Marta, per Luca, la poesia dei coni è una magia tutta nuova, un wow!, una fantasticheria che ha il potere di riportarli indietro, all’età dei giochi, all’infanzia. E attraverso il loro stupore, che si somma a quello inatteso dei nostri figli, i trulli diventano nuovi, se è possibile ancora più belli.

Noi, i nostri li  abbiamo scelti dopo un’attenta selezione. All’inizio cercavamo qualcosa di diverso, ma come spesso accade, quando ti innamori, ciò che pensavi fosse prioritario smette di esserlo e sono i particolari a fare la differenza, a rendere speciale il posto del cuore! Nel nostro caso decisiva è stata l’insolita composizione della costruzione, la campagna intorno ancora incontaminata, addolcita solo dal sapiente lavoro dei contadini.

Abbiamo deciso di comprare e sognare, abbiamo affidato il progetto ideativo allo studio di Marta Lab 36 e lei ci ha costruito su un racconto.

Per prima nasceva l’esigenza di ampliare la struttura con una zona nuova. L’architettura contemporanea avrebbe dovuto incontrare il trullo riportato all’ origine dei suoi spazi, per essere guardato, abitato, poeticamente pensato e stilisticamente “dilatato”.

Le soluzioni che Marta ci ha proposto avevano tutte elementi fortemente attraenti. Della casa patio ci piaceva l’idea della costruzione che circonda la natura, della casa che si estende l’idea dei pieni e dei vuoti e degli spazi protetti, della casa protetta che fosse l’acqua ad entrare e ad aprirsi un varco tra il dentro e fuori, del volume telescopico le intense suggestioni, del volume a botte le sezioni e i tagli, che permettono alla luce di entrare. Infine ci intrigava parecchio che ricordasse una masseria, altro topos obbligato per dei pugliesi innamorati come noi.

Abbiamo amato da subito la poesia che ispirava queste idee e ammirato la lucidità dello sguardo di chi pure pugliese non è.

Questo offrirsi senza ritrosia alla comprensione ci ricorda ancora una volta che la nostra è terra accogliente, terra che ammette la diversità come una risorsa. Per questo il tempo ne ha fatto una culla di civiltà.

Tu sai che per questo puoi sognare di farne una patria elettiva.

S.F.

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