Puglia on foot or by bike with the family

1 year ago

Uliveus: Lifestyle

Non sono nuovo alla Puglia. Ci torno spesso da quando, nel 2018, ho comprato e ristrutturato dei vecchi trulli nella zona di Castellana Grotte, ma soprattutto perché ho dei buoni amici che è sempre un piacere visitare.

Nel dicembre 2020, poco prima che tutta l’Italia divenisse “zona rossa”, vi ho passato quattro/cinque giorni insieme alla mia famiglia….era la prima volta che vivevo la Puglia fuori stagione….niente mare, se non da lontano….niente passeggiate serali nei vicoli di Polignano o Monopoli….niente cene o aperitivi seduti in qualcuna delle belle piazze e piazzette che queste stupende cittadine custodiscono. Qualcuno potrebbe argomentare che così non c’è gusto, ma si sbaglia. La Puglia infatti offre tanto altro, anche fuori stagione.

Nello specifico, vi voglio raccontare di una bellissima escursione fatta in quei giorni lungo il tracciato dell’Acquedotto Pugliese. Di cosa di tratta? Permettetemi qualche cenno storico….l’Acquedotto Pugliese è un’infrastruttura vitale per la Puglia….si tratta di un acquedotto costruito ai primi del XX secolo (tra il 1906 ed il 1915). All’epoca della sua costruzione, si trattò di un’opera “ciclopica”, basti pensare che la galleria di valico dell’Appennino misura più di 12Km….all’epoca solo i trafori alpini del Frejus, del Gottardo e del Sempione avevano una lunghezza superiore.

Oggi, pur mantenendo la sua originale funzione, l’Acquedotto Pugliese è “usato” come tracciato di una ciclovia affascinante (ma può ovviamente essere percorso anche a piedi), la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese appunto.  Si tratta di un percorso cicloturistico/escursionistico di 500 km che segue il tracciato di due condotte storiche dell’acquedotto: il Canale Principale, da Caposele (AV) a Villa Castelli (BR) – ed il Grande Sifone Leccese, che dal punto terminale del primo giunge fino a Santa Maria di Leuca (LE). Si tratta un “itinerario narrativo” unico nel suo genere che attraversa tre regioni del Sud (Campania, Basilicata e Puglia), mettendo in collegamento alcuni dei luoghi più affascinanti e ancora poco valorizzati della penisola: Alta Irpina, Vulture Melfese, Alta Murgia, Valle d’Itria ed entroterra del Salento.

Attraversare un luogo a piedi o in bici impone un ritmo più lento, che ti permette di farlo più tuo. Provare per credere!

La porzione che noi abbiamo percorso è quella che passa per contrada Cocolicchio, nel comune di Fasano. Si tratta di una sezione breve, per un totale di circa 8-10Km di cammino, quindi facilmente percorribile a piedi in una giornata, anche con bambini e ragazzi. La tappa in questione ha inizio presso la piccola frazione di Cocolicchio, un piccolo borgo di trulli molto caratteristico. Qui si vede ancora una Puglia vera e genuina….le case sono abitate dai locali, non sono tutte trasformate in B&B o alberghi di charme. Si cammina in un paesaggio semi-addomesticato….i frutteti e gli oliveti si alternano a macchie di bosco ad alto fusto. Non siamo mai molto lontani da strade comunali o provinciali, eppure non si sentono rumori “artificiali”, all’infuori di quelli prodotti da qualche contadino che lavora il suo terreno. Il sentiero è ben segnalato, con segnavia colorati a distinguere i vari tracciati. I dislivelli sono scarsi (soprattutto quando si cammina sull’acquedotto vero e proprio), ad eccezione dei tratti di entrata e di uscita dal percorso. I panorami e gli scorci sono molto belli, particolarmente quando si attraversano i bei ponti in pietra che permettono all’acquedotto di superare le asperità del terreno.

Ho intenzione di continuare a percorrere questa ciclovia insieme ai miei tre figli e ai nostri amici, magari percorrendola tutta da nord a sub, fino alla “fine della terra”. O ancora, godendocela un po’ alla volta facendo base in una delle tante belle case che si possono affittare da queste parti.

Attraversare un luogo a piedi o in bici impone un ritmo più lento, che ti permette di farlo più tuo. Provare per credere!

Luca Nardoni

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