What took me so long?

1998 was a momentous year. I had just turned 50 and was divorced.

A college friend and I decided to take a momentous trip to celebrate. I was imagining New York City or Chicago, but a few days later an ad appeared in the newspaper: Fly to Milan on Continental for $432. And thus began my love affair with Italy.

Flying into Florence for the first time in 30 years was pretty exciting.

Renting a place in the Chianti region of Tuscany was over the top. And the top was exactly where we were.

We rented an apartment in a converted convent, on the top floor, eye level to the bell tower.

The bells rang at 6 in the morning every day. It seemed as if they were in my bedroom! But we did not want to miss a minute of daylight, so we got up with the bells, showered and dressed, were off for the day. We often came home late, in the dark, exhausted, but full of bella Italia.

Over the years I continued to come to Italy.

Once a year quickly grew to twice a year then more– and suddenly I had created a small business. I brought travelers to Italy.

I am careful not to say tourist. Tourists, to me, are those who move as fast as they can, seeing every famous site, checking it off their list, taking thousands of pictures and never once stopping to chat with the man who sells fish at the market or the woman who makes the wonderful fresh pasta. I encourage those who travel with me to explore on their own, go down a dark alley to see what is around the corner, try a gelato that is NOT chocolate, the only flavor they recognize, and engage with the shopkeepers, the restaurant owners, the cheesemaker.

I have become very familiar with quite a few parts of Italy—having traveled from the lakes in the north, to Venice and Verona, all through Tuscany and Umbria, south to Rome and the Amalfi Coast and most recently to Puglia.

I have one thing to say about Puglia. What took me so long? Puglia is magic. It is poetry. It fills one’s soul. It is, to quote one of the funny travelers with me “like going to Greece but you don’t have to get on a boat and the food is better.”

From the sparkling white city of Ostuni to the ancient hillside of Matera to the trulli in the UNESCO city of Alberobello, Puglia is filled with some of the most unique sights in all of Italy. Another thing I try to teach those who travel with me—don’t expect every town to be famous for something. We don’t go to a town just to see one sight. We go to take it all in. The churches, restaurants, shops, gardens and people—they all come together to give each town its personality. And Puglia has plenty of personality!

We still have a lot to see and explore, but my short list of favorite places starts with Locorotondo. This is a small town with nothing there…on the surface.

I deliberately separated the group and let everyone wander on their own. I could hear their exclamations echoing as they walked through the spotless little town, seeing a cat sunning himself in a window, a huge pot of geraniums on a front step, a tiny coffee shop with only two tables outside. One of the ladies found a small dress shop where the owner made all the clothes by hand. There was a tiny chapel, which only held a handful of people.

We met for a drink and everyone had a story to tell about what they had seen. This is what it is about—not a quick, superficial look, but taking the time to dig in a little. To see people doing their every day work.

We loved the towns on the seacoast, as well. We were very close to Monopoli and Polignano a Mare.

Visiting the small harbor in Monopoli, we saw a crowd of people gathered. We walked over to see what was happening. A fishing boat was tied up at the dock and the local citizens were buying seafood straight off the boat—fish and octopus and shrimp that had been swimming just hours, possibly minutes, earlier. It was a beautiful sight. As I turned away, a man motioned me over to his car. The trunk was open and from it he was selling fresh strawberries. He held one up and without thinking I opened my mouth and he popped in it. It was sweet and juicy and tasted of the sun. I can still feel it on my tongue. I want to go back and have another one…served just like that.

Everyone needs to come to Italy once in their life. It gets under your skin. Once won’t be enough. But do yourself a favor—don’t save Puglia for the end of your travels. Go early and go often. Linger a while. Sit by the sea and listen to the waves.

You will never want to leave.

Kyra Bowman

Tour Organizer
Travel with Kyra

Where an idea comes from

Io, Sergio, Marta e Luca viviamo a Roma, siamo amici. Insieme abbiamo trascorso anni meravigliosi, abbiamo cresciuto i nostri figli come fratelli, ci vogliamo bene.

Ma la nostra intesa va oltre il presente.

Insieme decidiamo di realizzare qualcosa, di sommare i nostri entusiasmi, di vivere gli stessi sogni. Il progetto ci sembra da subito ad un tempo magico e concreto: recuperare un trullo del 1800, in Puglia, la terra dei nostri padri, in una contrada di Castellana Grotte. Marta sarà il nostro architetto, penserà agli ambienti giusti per accogliere i nostri amici, per fare le nostre famigerate feste piene di cibo, per far divertire i nostri bambini.

Poi strada facendo, il nostro progetto diventa sempre più articolato, rivelando potenzialità inattese e sviluppi assai stimolanti. Così, io e Sergio decidiamo di trasferirci in Puglia, per poterci mettere tutto l’impegno necessario … Probabilmente è quello che speravamo, che segretamente sognavamo: tornare a casa, con l’energia e la forza delle nostre idee e l’amore per le nostre radici.

Accadeva qualche tempo fa… ed oggi? Siamo quasi in dirittura d’arrivo… pronti per questa avventura.

Per noi, per me, per Sergio, i trulli sono una presenza familiare, fanno parte del nostro immaginario collettivo, come cartelli stradali, ci dicono che siamo a casa. Ma per Marta, per Luca, la poesia dei coni è una magia tutta nuova, un wow!, una fantasticheria che ha il potere di riportarli indietro, all’età dei giochi, all’infanzia. E attraverso il loro stupore, che si somma a quello inatteso dei nostri figli, i trulli diventano nuovi, se è possibile ancora più belli.

Noi, i nostri li  abbiamo scelti dopo un’attenta selezione. All’inizio cercavamo qualcosa di diverso, ma come spesso accade, quando ti innamori, ciò che pensavi fosse prioritario smette di esserlo e sono i particolari a fare la differenza, a rendere speciale il posto del cuore! Nel nostro caso decisiva è stata l’insolita composizione della costruzione, la campagna intorno ancora incontaminata, addolcita solo dal sapiente lavoro dei contadini.

Abbiamo deciso di comprare e sognare, abbiamo affidato il progetto ideativo allo studio di Marta Lab 36 e lei ci ha costruito su un racconto.

Per prima nasceva l’esigenza di ampliare la struttura con una zona nuova. L’architettura contemporanea avrebbe dovuto incontrare il trullo riportato all’ origine dei suoi spazi, per essere guardato, abitato, poeticamente pensato e stilisticamente “dilatato”.

Le soluzioni che Marta ci ha proposto avevano tutte elementi fortemente attraenti. Della casa patio ci piaceva l’idea della costruzione che circonda la natura, della casa che si estende l’idea dei pieni e dei vuoti e degli spazi protetti, della casa protetta che fosse l’acqua ad entrare e ad aprirsi un varco tra il dentro e fuori, del volume telescopico le intense suggestioni, del volume a botte le sezioni e i tagli, che permettono alla luce di entrare. Infine ci intrigava parecchio che ricordasse una masseria, altro topos obbligato per dei pugliesi innamorati come noi.

Abbiamo amato da subito la poesia che ispirava queste idee e ammirato la lucidità dello sguardo di chi pure pugliese non è.

Questo offrirsi senza ritrosia alla comprensione ci ricorda ancora una volta che la nostra è terra accogliente, terra che ammette la diversità come una risorsa. Per questo il tempo ne ha fatto una culla di civiltà.

Tu sai che per questo puoi sognare di farne una patria elettiva.

S.F.

Puglia on foot or by bike with the family

Non sono nuovo alla Puglia. Ci torno spesso da quando, nel 2018, ho comprato e ristrutturato dei vecchi trulli nella zona di Castellana Grotte, ma soprattutto perché ho dei buoni amici che è sempre un piacere visitare.

Nel dicembre 2020, poco prima che tutta l’Italia divenisse “zona rossa”, vi ho passato quattro/cinque giorni insieme alla mia famiglia….era la prima volta che vivevo la Puglia fuori stagione….niente mare, se non da lontano….niente passeggiate serali nei vicoli di Polignano o Monopoli….niente cene o aperitivi seduti in qualcuna delle belle piazze e piazzette che queste stupende cittadine custodiscono. Qualcuno potrebbe argomentare che così non c’è gusto, ma si sbaglia. La Puglia infatti offre tanto altro, anche fuori stagione.

Nello specifico, vi voglio raccontare di una bellissima escursione fatta in quei giorni lungo il tracciato dell’Acquedotto Pugliese. Di cosa di tratta? Permettetemi qualche cenno storico….l’Acquedotto Pugliese è un’infrastruttura vitale per la Puglia….si tratta di un acquedotto costruito ai primi del XX secolo (tra il 1906 ed il 1915). All’epoca della sua costruzione, si trattò di un’opera “ciclopica”, basti pensare che la galleria di valico dell’Appennino misura più di 12Km….all’epoca solo i trafori alpini del Frejus, del Gottardo e del Sempione avevano una lunghezza superiore.

Oggi, pur mantenendo la sua originale funzione, l’Acquedotto Pugliese è “usato” come tracciato di una ciclovia affascinante (ma può ovviamente essere percorso anche a piedi), la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese appunto.  Si tratta di un percorso cicloturistico/escursionistico di 500 km che segue il tracciato di due condotte storiche dell’acquedotto: il Canale Principale, da Caposele (AV) a Villa Castelli (BR) – ed il Grande Sifone Leccese, che dal punto terminale del primo giunge fino a Santa Maria di Leuca (LE). Si tratta un “itinerario narrativo” unico nel suo genere che attraversa tre regioni del Sud (Campania, Basilicata e Puglia), mettendo in collegamento alcuni dei luoghi più affascinanti e ancora poco valorizzati della penisola: Alta Irpina, Vulture Melfese, Alta Murgia, Valle d’Itria ed entroterra del Salento.

Attraversare un luogo a piedi o in bici impone un ritmo più lento, che ti permette di farlo più tuo. Provare per credere!

La porzione che noi abbiamo percorso è quella che passa per contrada Cocolicchio, nel comune di Fasano. Si tratta di una sezione breve, per un totale di circa 8-10Km di cammino, quindi facilmente percorribile a piedi in una giornata, anche con bambini e ragazzi. La tappa in questione ha inizio presso la piccola frazione di Cocolicchio, un piccolo borgo di trulli molto caratteristico. Qui si vede ancora una Puglia vera e genuina….le case sono abitate dai locali, non sono tutte trasformate in B&B o alberghi di charme. Si cammina in un paesaggio semi-addomesticato….i frutteti e gli oliveti si alternano a macchie di bosco ad alto fusto. Non siamo mai molto lontani da strade comunali o provinciali, eppure non si sentono rumori “artificiali”, all’infuori di quelli prodotti da qualche contadino che lavora il suo terreno. Il sentiero è ben segnalato, con segnavia colorati a distinguere i vari tracciati. I dislivelli sono scarsi (soprattutto quando si cammina sull’acquedotto vero e proprio), ad eccezione dei tratti di entrata e di uscita dal percorso. I panorami e gli scorci sono molto belli, particolarmente quando si attraversano i bei ponti in pietra che permettono all’acquedotto di superare le asperità del terreno.

Ho intenzione di continuare a percorrere questa ciclovia insieme ai miei tre figli e ai nostri amici, magari percorrendola tutta da nord a sub, fino alla “fine della terra”. O ancora, godendocela un po’ alla volta facendo base in una delle tante belle case che si possono affittare da queste parti.

Attraversare un luogo a piedi o in bici impone un ritmo più lento, che ti permette di farlo più tuo. Provare per credere!

Luca Nardoni

Why did I buy a trullo?

Due anni fa, nel 2018, ho acquistato un bellissimo trullo sito nel comune di Castellana, che ho ristrutturato. L’obiettivo del mio acquisto era principalmente di investimento, per farne una casa vacanze da affittare per brevi periodi a turisti.

Quali sono le ragioni che mi hanno spinto ad acquistare un trullo in Puglia? Perché comprare in Puglia e non in qualche altra regione d’Italia? Me lo sono chiesto varie volte.

Ogni volta mi sono sempre dato una risposta rassicurante, basata però più su sensazioni che su dati “nero su bianco”. Ove di dati si trattava, erano perlopiù dati raccolti casualmente da fonti eterogenee. Oggi che il trullo è finito ed accogliente mi sono quindi detto: “Luca, è il momento di tradurre le sensazioni in numeri e di fare un primo bilancio”.

Una risposta completa alla mia domanda deve passare da una valutazione oggettiva e, trattandosi di un acquisto “emotivo”, ovviamente anche soggettiva. Iniziamo da quest’ultima….

La Puglia è una regione che senza dubbio mi piace (se non fosse così, non avrei certamente pensato di comprarvi una casa). Mi piace per la storia che riaffiora dagli angoli delle sue città e paesi e che prende tante bellissime forme. Mi piace per l’architettura dei suoi centri storici. Mi piace per il suo mare pulito. Mi piace per la sua gastronomia, per il suo folklore. Mi piace per la genuinità della sua gente e per la cultura che vi si conserva e si tramanda. Mi piace infine per l’atmosfera spumeggiante che si respira nei suoi bar e ristoranti alla moda.

Tutto ciò giustifica un investimento immobiliare importante? Per me ovviamente sì, ma a qualcun altro potrebbe non bastare…e allora, passiamo ad un’analisi più oggettiva, basata su dati concreti, al fine di constatare se l’investimento fatto ha buone probabilità di un congruo ritorno.

Circa la storia e l’architettura pugliesi… la Puglia ospita 4 dei 55 siti UNESCO in Italia (in proporzione quindi, più che in altre regioni). La regione offre centri storici di grande rilevanza, basti pensare a Lecce o a Bari, oppure a centri più piccoli ma non meno suggestivi, quali Trani, Otranto, Alberobello, Martina Franca, Monopoli, Polignano a Mare, Ostuni e molti altri. Forse per maggiore lungimiranza delle autorità locali, i centri storici sono stati generalmente custoditi e valorizzati.

Tutto ciò rende la Puglia una destinazione oggettivamente importante per quanto riguarda il turismo culturale. Lo conferma il “Report Turismo in Puglia 2020”, nel quale si legge: “[…] le mete del turismo culturale (51,7% sul totale) hanno superato, in termini di arrivi, il dato del balneare (21%), sia perché si prestano maggiormente a una vacanza short break, sia perché i visitatori sono più uniformemente distribuiti nel corso dell’anno. Le spese per la vacanza culturale sono in crescita. Nel 2017, ogni turista culturale ha speso mediamente € 133,00 al giorno, mentre un turista balneare medio ne ha spesi € 89,00.”

Ma non solo di storia si può vivere….e il mare dove lo mettiamo?

Il mare pugliese è ufficialmente in ottima salute. La classifica 2020 stilata da Legambiente mette infatti “sul podio” la Puglia, insieme a Sardegna e Toscana. Più del 90% dei punti costieri monitorati da Legambiente hanno infatti ottenuto una “bandiera blu”. Numerosi hanno inoltre ottenuto, sempre da Legambiente, le “5 vele”, segno non solo di una magnifica natura, ma anche di un costante sforzo di gestione della stessa nel segno della qualità dell’accoglienza e della sua sostenibilità. La Puglia quindi è oggettivamente una meta balneare di primaria importanza in Italia. Anche in questo caso, i dati del “Report Turismo in Puglia 2020” sono utili: nel 2019, la Puglia ha infatti registrato 4,2 milioni di arrivi (+4% rispetto al 2018), di cui 1,2 milioni di arrivi dall’estero (+11,5%). Dal 2015 al 2019 l’incoming internazionale è cresciuto del +60% (i pernottamenti +44%).

Vale la pena approfondire un po’ i dati relativi in particolare all’internazionalizzazione del turismo in Puglia, perché da questi discendono importanti conseguenze positive per molti settori economici legati al turismo e alla ricettività in tutte le sue forme. Rispetto al 2015, il tasso d’internazionalizzazione dell’incoming è cresciuto di 7 punti percentuali, passando dal 21% al 28% in termini di arrivi.

Andando a vedere quali sono gli stranieri più numerosi in Puglia, troviamo al primo posto i tedeschi (22%), i francesi (11%), i britannici (8%), gli svizzeri (8%), gli olandesi (6%), gli americani (5%)….tutti paesi la cui ricchezza pro-capite è mediamente superiore a quella italiana. In parole povere, turisti con una capacità di spesa superiore a quella italiana, ma non solo…i dati mostrano anche che gli stranieri scelgono la Puglia per il proprio soggiorno soprattutto nei mesi di luglio (18% sul totale annuo) e settembre (17%), mostrando un trend tendenzialmente equi-distribuito nei mesi da maggio a ottobre. Il che significa che gli stranieri viaggiano anche nei mesi in cui gli italiani non lo fanno normalmente, allungando quindi la stagionalità estiva.

Altri due dati rilevanti per finire:
– nel 2019, la Puglia si è classificata all’ottavo posto per numero di presenze complessive, con una quota del 3,5% del totale nazionale, superando Sardegna, Sicilia e Liguria.
– All’interno della regione, le province di Lecce e di Bari hanno registrato rispettivamente il 25.5% ed il 28% di arrivi turistici (sul totale regionale). Quindi un investimento destinato a creare offerta ricettiva dovrebbe avere maggiore ritorno se fatto un una di queste due province.

Alla luce dei dati, posso ritenere corretta quindi la mia decisione di investire in Puglia. Cuore e ragione remano nella stessa direzione una volta tanto. Fatevi coraggio e fatelo anche voi!

Luca Nardoni