Il cibo in Puglia è come una religione… è importantissimo, richiede conoscenza dedizione e rispetto oltre che una fede incondizionata!
Nella mia famiglia, rigorosamente matriarcale, cucina la mamma… uno dei miei ricordi più cari che ho vede mia nonna Maria intenta a fare le orecchiette sotto il cono dei trulli che hanno visto nascere tutti i suoi figli, noi nipoti siamo lì a guardare con le narici piene dell’odore di pasta fresca nell’attesa di poter ingoiare un’orecchietta cruda al distogliersi dello sguardo della nonna.
Sedersi intorno ad una tavola bene apparecchiata con i propri familiari ogni domenica è un buon modo per prendersi cura l’uno dell’altra, per parlare della propria quotidianità…per sentirsi a casa.
Da noi si mangia il ragù con le orecchiette, arrosto, finocchi e cicoria cruda, frutta di stagione…durata media del pranzo 3 ore!
Il menù può variare da famiglia a famiglia ma il tempo impiegato per il pranzo è sempre lento e lungo, importante, sacro. Le pietanze servite diventano per questo le pietanze del cuore, rievocano i momenti insieme…profumano di buono.
E’ difficile spiegare quanto la parmigiana di melanzane possa essere una festa, o le cime di rapa saltate con aglio e alici o fave e cicorie o i taralli freschi appena sfornati.
Il tempo dilatato in questo modo, sottolineato da questi sapori, odori e profumi è un tempo impiegato meravigliosamente!
Amo la mia terra anche per avermi insegnato questo: il buon cibo non è solo mangiare bene ma è soprattutto condividere un momento per il giusto tempo!